Genocidio Armeno
Il termine Genocidio Armeno (talvolta definito come "Olocausto degli Armeni" oppure "Massacro degli Armeni"), in armeno Medz Yeghern "Grande Male" si riferisce a due eventi distinti ma legati fra loro: il primo è relativo alla campagna contro gli armeni condotta dal sultano ottomano Abd-ul-hamid II negli anni 1894 - 1896; il secondo alla deportazione ed eliminazione degli armeni compiuta dai Giovani Turchi negli anni 1915 - 1916.
Table of contents |
2 Secondo massacro armeno 3 Numero dei morti 4 See also 5 Reference 6 Link esterni (in italiano) |
Nel 1890 nell'Impero Ottomano si contavano circa 2,5 milioni di armeni, in maggioranza cristiani orientali o cattolici. Gli armeni erano sostenuti dalla Russia nella loro lotta per l'indipendenza, poichè la Russia aspirava ad indebolire l'Impero ottomano per annetterne dei territori ed eventualmente appropriarsi di Costantinopoli. Per reprimere il movimento autonomista armeno, il Governo ottomano incoraggiò fra i curdi, con i quali condividevano il territorio nell'Armenia storica, sentimenti di odio anti-armeno. L'oppressione che dovettero subire dai curdi e l'aumento delle tasse imposto da governo turco esasperò gli armeni fino alla rivolta, a cui l'esercito ottomano, affiancato da milizie irregolari curde, rispose assassinando migliaia di armeni e bruciandone i villaggi (1894). Due anni dopo, probabilmente per ottenere visibilità internazionale, alcuni rivoluzionari armeni occuparono la banca ottomana a Istambul. La reazione fu un pogrom anti armeno da parte di turchi islamici in cui persero la vita 50.000 armeni. Il grado di coivolgimento del governo ottomano nel pogrom è oggetto di discussione.
Nel periodo precedente la prima guerra mondiale all'impero ottomano era succceduto il governo dei Giovani Turchi. Costoro temevano che gli armeni potessero allearsi coi Russi, di cui erano nemici. nel 1915 alcuni battaglioni armeni dell'esercito russo cominciarono a reclutare fra le sue fila armeni che in precedenza avevano militato nell'esercito ottomano. la reazione dei Giovani Turchi fu l'esecuzione di 300 intellettuali nazionalisti armeni e l'ordine di deportazione di tutto il popolo armeno dell'Anatolia, dove abitavano da millennni, verso i deserti della Siria e della Mesopotamia. Nelle marce della morte, che coinvolsero 1.800.000 persone, centinaia di migliaia morirono di fame, malattia o sfinimento. Altre centinaia di migliaia furono massacrate dalla milizia curda e dall'esercito ottomano, per un totale di circa 1.500.000 morti.
Il numero degli armeni morti nel secondo massacro è ancora più controverso. Alcune fonti turche stimano il numero dei morti in 200.000, mentre quelle armene arrivano a 2.500.000. Talat Pasha, Grand Visir nel 1917 - 1918 e importante Giovane Turco, stima la cifra in 300.000 morti. Toynbee ritiene che i morti furono 600.000, come pure McCarthy. Gli storici stimano che la cifra vari fra i 500.000 e 2.000.000 di morti, ma la cifra di 1.500.000 è quella più diffusa e accettata
Primo massacro armeno
Secondo massacro armeno
Numero dei morti
Il numero di morti esatto è controverso. Le fonti turche minimizzano, mentre gli armeni ritengono la cifra complessiva più elevata.
Nel 1896 il governo ottomano registrava in 1.440.000 gli aremni residenti in Anatolia. Secondo il Patriarcato armeno di Costantinopoli, nel 1914 gli armeni anatolici andavano da un minimo di 1.845.000 ad un massimo di 2.100.00. Le stime variano da un minimo di 1.000.000 secondo le fonti turche fino a 3.500.000 secondo gli armeni. Lo storico Arnold J. Toynbee, che fu ufficiale in Anatolia nella Prima Guerra Mondiale, stima in 1.800.000 il numero complessivo degli armeni dell'Anatolia. L'Encyclopaedia Britannica ritiene probabile il numero di 1.750.000.See also
Reference
Link esterni (in italiano)